HAPPY NEW YEAR 2009
EUMIR DEODATO "IL SAINT LOUIS BLUES"
mercoledì 31 dicembre 2008
venerdì 22 agosto 2008
giovedì 21 agosto 2008
sabato 2 agosto 2008
domenica 20 luglio 2008
Paolo Borsellino
PAOLO BORSELLINO
19 LUGLIO 1992
VIA D'AMELIO
PALERMO
« La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »
(Paolo Borsellino)
lunedì 7 luglio 2008
sabato 5 luglio 2008
W LA GRAND BOUCLE 2008
CHI VINCERA' IL TOUR 2008?
Valverde?
Riccò?>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
>>>>>>>>>>>>>>>>>>Menchov?
>>>>>>>>>>>>>>A.Schleck
sabato 28 giugno 2008
ABRUZZO
ODE D'AMORE PER L'ABRUZZO.
E' una delle regioni dell'Italia Centrale che si affaccia ,a oriente,sul mare "Nostrum" come dicevano i Latini, lo splendido Adriatico. Poi i suoi confini regionali sono a Settentrione con la regione Marche e Umbria,mentre a Ponente troviamo il Lazio e la Campania ed in posizione di Mezzogiorno il Molise.Una economia che fino a molti decenni fa era prettamente ed univocamente agricola.
E' una delle regioni dell'Italia Centrale che si affaccia ,a oriente,sul mare "Nostrum" come dicevano i Latini, lo splendido Adriatico. Poi i suoi confini regionali sono a Settentrione con la regione Marche e Umbria,mentre a Ponente troviamo il Lazio e la Campania ed in posizione di Mezzogiorno il Molise.Una economia che fino a molti decenni fa era prettamente ed univocamente agricola.
Ma col passare degli anni l'Abruzzo, grazie alla progressiva conoscenza tecnologica è diventata una regione italiana prettamente industriale. Grazie ad i vari insediamenti industriali su tutti le aziende meccaniche Che che producono furgoni e motocicli, per non parlare poi del vasto settore terziario asservito all'industria trainante.
L'Abruzzo è anche e sopratutto Storia ,Arte e Tradizione, la nostra terra è ricca di monumenti, opere d'arte, parchi naturali, laghi, litorali marittimi splendidi, montagne ubertose (La Maiella ed il Gran Sasso), poi la nostra cucina.Anticamente era la terra degli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini.
Ha dato i natali in tutte le epoche a personaggi famosi in età romana Gaio Sallustio Crispo di Amiternum e Publio Ovidio Nasone di Sulmona.Poi Giovanni da Capestrano e Tommaso da Celano, ma fu anche zona operativa di Pietro Angelerio di Isernia(Celestino V Papa)infatti sulla Maiella si trovano oltre 40 eremi costruiti da lui ed i suoi confratelli eremiti.
Anche Giulio Mazzarino successore di Richelieu,Camillo De Lellis(fondatore dei "Camilliani").Poi che dire di Gabriele D'Annunzio di Pescara,oppure Ennio Flaiano suo compaesano; Ignazio Silone ed i suoi "cafoni"; Benedetto Croce e le tematiche "kantiane", Bertrando Spaventa con le teorie giuridiche.La "Vespa" che ha girato tutto il mondo l'ha progettata Corradino D'Ascanio di Pescara.Il pittore e protofotografo Francesco Paolo Michetti di Francavilla al Mare,lo scultore Venanzo Crocetti di Giulianova.L'illuminato economista Federico Caffè, Sergio Marchionne della Fiat.Poi nel campo musicale:Donato Renzetti, Riccardo Cocciante,Ivan Graziani, Franz Di Cioccio,Mimmo Locasciulli,Piero Mazzocchetti,Luca Di Risio, Giò Di Tonno,Madonna, Michael Bublè,Dean Martin.John Fante per la letteratura.Nel cinema: Carlo Delle Piane,Gabriele Ferzetti, Milly e Gabriella Carlucci, Alessia Fabiani.Politica:Franco Marini, Raffaele Bonanni,Gianni Letta,Remo Gaspari,Marco Pannella.Sport:Jarno Trulli, Danilo Di Luca,Andrea Iannone,Luca Morfeo, Morgan De Sanctis,Massimo Oddo,Fabrizia D'Ottavio,
L'Abruzzo è anche e sopratutto Storia ,Arte e Tradizione, la nostra terra è ricca di monumenti, opere d'arte, parchi naturali, laghi, litorali marittimi splendidi, montagne ubertose (La Maiella ed il Gran Sasso), poi la nostra cucina.Anticamente era la terra degli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, ed i Vestini.
Ha dato i natali in tutte le epoche a personaggi famosi in età romana Gaio Sallustio Crispo di Amiternum e Publio Ovidio Nasone di Sulmona.Poi Giovanni da Capestrano e Tommaso da Celano, ma fu anche zona operativa di Pietro Angelerio di Isernia(Celestino V Papa)infatti sulla Maiella si trovano oltre 40 eremi costruiti da lui ed i suoi confratelli eremiti.
Anche Giulio Mazzarino successore di Richelieu,Camillo De Lellis(fondatore dei "Camilliani").Poi che dire di Gabriele D'Annunzio di Pescara,oppure Ennio Flaiano suo compaesano; Ignazio Silone ed i suoi "cafoni"; Benedetto Croce e le tematiche "kantiane", Bertrando Spaventa con le teorie giuridiche.La "Vespa" che ha girato tutto il mondo l'ha progettata Corradino D'Ascanio di Pescara.Il pittore e protofotografo Francesco Paolo Michetti di Francavilla al Mare,lo scultore Venanzo Crocetti di Giulianova.L'illuminato economista Federico Caffè, Sergio Marchionne della Fiat.Poi nel campo musicale:Donato Renzetti, Riccardo Cocciante,Ivan Graziani, Franz Di Cioccio,Mimmo Locasciulli,Piero Mazzocchetti,Luca Di Risio, Giò Di Tonno,Madonna, Michael Bublè,Dean Martin.John Fante per la letteratura.Nel cinema: Carlo Delle Piane,Gabriele Ferzetti, Milly e Gabriella Carlucci, Alessia Fabiani.Politica:Franco Marini, Raffaele Bonanni,Gianni Letta,Remo Gaspari,Marco Pannella.Sport:Jarno Trulli, Danilo Di Luca,Andrea Iannone,Luca Morfeo, Morgan De Sanctis,Massimo Oddo,Fabrizia D'Ottavio,
venerdì 20 giugno 2008
PIETRO CASCELLA IL MAGO DELLA PIETRA
L'ARTE ITALIANA E MONDIALE PERDE UN SUO PROTAGONISTA
PIETRO CASCELLA
E' scomparso pochi giorni orsono uno dei più grandi scultori contemporanei :Pietro Cascella, abruzzese di nascita( come tutta la sua famiglia) infatti era nato a Pescara in Abruzzo il 2 febbraio 1921, ma attualmente viveva con la moglie in Toscana a Pietrasanta, dove è morto 18 maggio scorso.
E' grazie al padre Tommaso, al fratello Andrea ed al nonno Basilio, che Pietro si interessa immediatamente di pittura.A ppena il dopoguerra prende parte a soli 22 anni alla Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma.A Roma nel 1938 dove pratica l'Accademia di Belle Arti ed assieme al fratello inizia a lavorare sulla ceramica.Nel 1956 assieme a Sebastian Matta affronta la tematica del surrealismo.Dedica tutta la sua arte alla lavorazione della pietra, e le sue opere sono sempre delle masse levigate, aspre con accenni cubisti e di purismo geometrico.Viveva da tempo con la moglie,Cordelia Von den Steinen, a Fivizzano, nel Castello della Ferrucola in Provincia di Massa Carrara.
ALCUNE OPERE:
Monumento ai martiri di Auschwitz - lager di Auschwitz
ALCUNE OPERE:
Monumento ai martiri di Auschwitz - lager di Auschwitz
Arco della Pace - Tel Aviv
Omaggio all'Europa - Strasburgo
Monumento a Giuseppe Mazzini - Milano
Sole e Luna - Riad
Bella Ciao - Massa
Cento anni di Lavoro - Parma (stabilimento barilla)
Monumento a Due Carabinieri caduti - Monteroni D'Arbia
La Nave - Pescara
Agorà - Chieti (università)
Monumento della via Emilia - Parma
La porta della Sapienza - Pisa
L'ara del Sole - Ingurtosu (Sardegna)
Teatro della Germinazione - Parco Nazionale d'Abruzzo
La fontana della città di Chiavari La fontana per la Baraclit - nel Casentino
Monumento ai Caduti di Marcinelle - Manoppello
Toro - Pontedera
martedì 17 giugno 2008
IL GUERRIERO DA CAPESTRANO
La statua, con le gambe spezzate, fu rinvenuta casualmente nel 1934, durante dei lavori agricoli per l'impianto di una vigna nella località "Cinericcio" di Capestrano (L'Aquila). I successivi scavi, riportarono alla luce una necropoli con alcune tombe e corredi funerari, datati tra il VII e il IV secolo a.C., altri frammenti della statua, che ne permisero più tardi il restauro, il copricapo, intagliato separatamente, ma sicuramente pertinente per la corrispondenza tra l'incasso centrale e una sporgenza realizzata sulla piatta superficie della testa. Venne inoltre rinvenuto anche il torso di un'altra statua femminile, con ricchi ornamenti. La statua si trova oggi nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo, a Chieti.
domenica 15 giugno 2008
Pasolini
"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo.
Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole:occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società.
Non esiste solo il potere che si esercita nelle decisioni, ma anche un potere meno visibile che consiste nel fatto che certe decisioni non sono neanche proposte, perché difficili da gestire o perché metterebbero in questione interessi molto stabili.
La grande differenza tra i valori proclamati e i valori reali della società, l'omologazione, fanno pensare veramente a una società totalitaria. Quello che importerà nel futuro sarà il comportamento della più grande forza mai conosciuta: la massa omologata dei consumatori, la stragrande maggioranza degli esseri umani, non più l'ingegno delle élites culturali o l'attività sana dei politici.
L'identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti "moderati", dovuti alla tolleranza e a una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente; ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è infatti falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all'edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto.
Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto a una «mutazione» della classe dominante, è in realtà - se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia - una forma "totale" di fascismo.
Ma questo Potere ha anche "omologato" culturalmente l'Italia: si tratta dunque di un'omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l'imposizione dell'edonismo e della "joie de vivre".
Una visione apocalittica, certamente, la mia. Ma se accanto ad essa e all'angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi, a parlare".
Pier Paolo Pasolini, 1960
Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole:occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società.
Non esiste solo il potere che si esercita nelle decisioni, ma anche un potere meno visibile che consiste nel fatto che certe decisioni non sono neanche proposte, perché difficili da gestire o perché metterebbero in questione interessi molto stabili.
La grande differenza tra i valori proclamati e i valori reali della società, l'omologazione, fanno pensare veramente a una società totalitaria. Quello che importerà nel futuro sarà il comportamento della più grande forza mai conosciuta: la massa omologata dei consumatori, la stragrande maggioranza degli esseri umani, non più l'ingegno delle élites culturali o l'attività sana dei politici.
L'identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti "moderati", dovuti alla tolleranza e a una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente; ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è infatti falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all'edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto.
Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto a una «mutazione» della classe dominante, è in realtà - se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia - una forma "totale" di fascismo.
Ma questo Potere ha anche "omologato" culturalmente l'Italia: si tratta dunque di un'omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l'imposizione dell'edonismo e della "joie de vivre".
Una visione apocalittica, certamente, la mia. Ma se accanto ad essa e all'angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi, a parlare".
Pier Paolo Pasolini, 1960
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